Anatomia di un istante di risveglio – parte I

Dentro alla mia testa si sente questa voce:

“e quello sciocco mi ha detto, allora -ma stai attento oppure no?- e non si rendeva conto che non mi aveva messo in condizione di capire le sue spiegazioni … ”

(io non sono ancora presente, non mi accorgo neanche di stare pensando, “non ci sono”
  La voce prosegue: )

” … vedi un po´ che razza di collega che mi hanno dato, e poi mi ha detto queste cose davanti a quell’altro, che avrebbe dovuto aiutarmi e invece, pensa te, si è messo a ridere! ”

( ecco un miracolo – comincio a sentire le parole dentro alla mia testa, mi sto svegliando
ora guardo il mio pensiero, ne prendo coscienza, e lui comincia ad evaporare )

“se ci ripenso … mi da ancora … fastidio … … ”

( L’ho visto, quindi esisto al disopra di esso, e siccome non avevo scelto io di ripensare a questa scena, la considero un ospite indesiderato, e la mando via dal mio palcoscenico interiore)

* PUF * – è andato!!

Quante volte ci capita di di pensare: “ho avuto un curioso pensiero” ? Dovrebbe essere una osservazione che facciamo costantemente, perché incessante è il traffico dei pensieri non invitati che danzano nella mente, ma per la maggior parte delle volte non c’è nessuno dentro di noi, che se ne renda conto, e dobbiamo solo accettare le conseguenze: per esempio un cattivo umore che non capiamo.

Se fossimo presenti in ogni istante, tutti i pensieri e gli stati d’animo che si introducono clandestinamente dentro di noi, non avrebbero speranza di usarci.