Scrittori che ci chiamano all’Opera

Siamo felici di avere conosciuto, da alcuni anni in qua, le opere di grandi uomini e donne come Thich Nhat Hanh, Inelia Benz, Jiddu Krishnamurti, Eckart Tolle, Piotr Demianovich Ouspenski, Maurice Nicoll, i quali riescono a donarci profondi contenuti  attraverso i loro lavori, senza fare costantemente riferimento ai pilastri della nostra cultura spirituale occidentale, come Gesù, Dio, La Bibbia.

Chi rinuncia a schierare sul suo foglio di carta una figura di peso come Dio (quel Dio particolare, delle nostre parti) rinuncia anche agli effetti che quella parola, così carica di storia e di associazioni automatiche dentro la nostra mente, potrebbe fare su di noi. Potrebbe indurre in noi rispetto, timore (di Dio!), senso di colpa, o attivare qualunque altro percorso ben collaudato dentro di noi, e disporci già in uno stato d’animo, imprevedibile nel singolo caso, ma in senso generale dato dalla nostra educazione prevalente.

Ma vanno al di là, questi pensatori intrepidi, ed usano con parsimonia anche la parola “Amore”, la quale di solito ha un effetto “ammorbidente” sul lettore, ma pure si presta a tremendi fraintendimenti, se grattiamo un poco la superficie. Basti pensare alle tristi violenze che vediamo fra persone che “si amano”.

A loro va la nostra ammirazione e rispetto, poiché questi “pensatori leggeri”, rinunciano alle radici che potrebbero far entrare la loro parola con prepotenza nella nostra psiche, e così tentano di parlare a quella parte di noi che non vive di associazioni meccaniche, quella che alcuni chiamano “Essenza”, la quale raramente si affaccia alla superficie.

Chi tenta di farla emergere in noi, ci chiama a proseguire questo compito con le nostre forze, attraverso un lavoro di pulizia, di rigenerazione, che si trova nel nucleo sacro, interno, “Esoterico” di ogni reale “Scuola” esistita sulla terra.

P.s. Chi sia il Dio della Bibbia, e chi gli Dei di altre religioni, perché si siano spartiti la Terra e le epoche della civiltá, perché, nelle scritture non parlino l’uno dell’altro invitando alla tolleranza, perché hanno permesso che nel loro nome venissero combattute guerre spaventose, e commesse azioni orribili, questo è un argomento più grande di questo articolo. Ma forse non siamo gli unici ad essercelo chiesto, e vorremmo, più avanti, offrire qualche riflessione ed una possibile chiave di lettura per gli animi inquieti.